Italiani e lingue straniere: da sempre un rapporto difficile. Rispetto a molti paesi del nord europa, gli italiani parlano altri idiomi poco e male e anche i ragazzi italiani non conoscono le lingue straniere, (neanche l’inglese che – pure – è onnipresente).
Con ciò si capisce come mai, i genitoriche possono permetterselo, vadano cercando un’offerta formativa più aperta alle lingue straniere per i loro figli, fin dalla più giovane età.
Oltre a corsi di lingua, viaggi all’estero e baby sitter e au pair straniere, la scelta si focalizza, sempre di più, sulle scuole che offrono una didattica – o parte di essa – in lingua straniera, ossia sulle scuole internazionali e sulle scuole bilingui.
Cosa significa “scuola internazionale” e cosa “scuola bilingue”?
Cominciamo subito con il dire che non esiste una vera e propria definizione normativa e, dunque, è sull’esperienza e sullo studio attento dei programmi didattici offerti che bisogna basarsi.
Una scuola internazionale vera e propria è una scuola che afferisce al sistema di istruzione di un altro paese rispetto a quello ospitante. Potrà essere inglese, americana, francese o tedesca. Potrà essere persino cinese, come la SIIC – Scuola internazionale italo cinese, che sta aprendo a Padova (un segno tangibile del rinnovato interesse per il cinese mandarino, di cui si è parlato qui).
La lingua, il metodo didattico e i programmi saranno quelli che afferiscono alla cultura prescelta, secondo le norme e le prassi del paese cui la scuola si riferisce. Insomma: la scuola internazionale britannica seguirà il National Curriculum britannico mentre quella francese seguirà le norme stabilite dal Ministero dell’Istruzione francese e così via. In queste scuole, solitamente l’italiano è studiato come una seconda lingua (L2), sia pur tenendo conto del fatto che i bambini crescono in Italia e, spesso, hanno entrambi i genitori italiani. Ma della scuola internazionale vera e propria scriverò in un altro ‘post’.
C’è poi la scuola bilingue. E qui la questione si complica. Il modello della scuola bilingue si è andato affermando, negli ultimi anni, nelle grandi città di Italia per rispondere ai bisogni di una conoscenza più approfondita dell’inglese. Esso deve parte del suo crescente successo all’incapacità della scuola pubblica di insegnare le lingue straniere.
La scuola bilingue è una scuola che, di base, segue il programma ministeriale italiano e che è privata, ma può essere anche paritaria (o parificata) ossia – benché privata – essere riconosciuta come equivalente a quella pubblica. La principale conseguenza di tale “parificazione” è che gli allievi delle scuole paritarie non necessitano di sostenere esami “da privatista” per l’eventuale rientro nella scuola pubblica italiana, come invece accade a quelli delle scuole private non parificate.
La scuola bilingue si autodefinisce tale perché la lingua straniera (solitamente l’inglese, ma vi sono anche scuole bilingui con il francese o con il cinese) è molto più presente che nella scuola pubblica e perché viene insegnata da docenti madrelingua. Ma quanto “più presente?”.
In mancanza di una definizione normativa, il mondo delle scuole “bilingui” è un po’ una giungla, per cui bisogna tenere gli occhi aperti. Alcune scuole si autodefiniscono ‘bilingui’ ma poi offrono solo 4 ore settimanali in più in inglese rispetto ad una scuola pubblica. In quest’ultimo caso, semmai, sarebbe più corretta la dizione “ad inglese rafforzato”. Insomma, 4 ore settimanali in più di inglese non bastano a definire una scuola come “bilingue”.
A mio parere ne servono almeno una decina in più perché una scuola possa autodefinirsi “bilingue” (e se si arriva ad un totale di 15 o 16 ore settimanali di/in lingua è meglio). Insomma bisogna dedicare all’altra lingua e alle materie in lingua circa quasi lo stesso monte ore di lezione all’italiano. Inoltre, ma è quasi scontato dirlo, i docenti devono essere madrelingua (o almeno “near native speakers”) e l’intera lezione deve svolgersi in lingua. E’ bene quindi che i genitori interessati a questo tipo di scuola chiedano informazioni dettagliate sulla quantità di ore DI inglese e IN inglese per i vari anni accademici e si informino su tutti gli aspetti (ad es. se le insegnanti sono madrelingua, se la scuola è paritaria ecc…)
E’ ovvio che una scuola di questo genere richiede una giornata scolastica lunga. Il tempo pieno è d’obbligo ed è veramente “pieno” e i libri e i materiali sono quasi il doppio di quelli richiesti da una scuola monolingue. Insomma, come si può capire, una scuola bilingue che sia seria, ha necessariamente il tempo pieno ed è abbastanza impegnativa per i bambini che la frequentano.
Nel modello bilingue, le due lingue vengono adoperate nell’insegnamento di tutte le materie scolastiche. Cosicché, un bambino studierà alcune materie (matematica, storia o scienze) sia in inglese che in italiano oppure, a seconda dell’approccio seguito dalla scuola, farà alcune materie in inglese (ad esempio scienze, arte o tecnologia informatica) e altre in italiano. Oppure, ancora, farà in inglese attività che normalmente sono extracurriculari, come musica, teatro o scrittura creativa (di quest’ultima si è parlato qui). Questo sistema non solo favorisce e sviluppa la capacità di apprendimento di due lingue ma anche l’ampliamento dei propri orizzonti mentali e l’apprezzamento per altre culture.
Il modello didattico delle lezioni di lingua e in lingua sarà, ovviamente, quello “comunicativo” o “ad immersione”. I docenti madrelingua, in altre parole, non traducono da una lingua all’altra ma si comportano come nelle scuole internazionali e si esprimono direttamente in inglese. Pertanto, come per le scuole internazionali, prima si inizia e meglio è (persino all’asilo nido). Per questo motivo, le scuole bilingui serie accolgono bambini italiani solo se piccoli (o già bilingui).
In molte di queste scuole, come nelle scuole internazionali, vengono adottati riti e usi dei paesi cu la lingua afferisce (così, per le scuole in lingua inglese, magari si festeggia la festa di Halloween o il Giorno del Ringraziamento). Talvolta vengono adottati i criteri didattici del paese cui ci si riferisce, come, ad esempio, un sistema di specializzazione dei team docenti per età.
Vantaggi e svantaggi delle scuole bilingui
Il vantaggio di una scuola bilingue, rispetto ad una scuola internazionale, è che vi è meno sradicamento dalla cultura italiana. Spesso, inoltre, le scuole bilingui hanno rette più contenute di quelle internazionali. Inoltre, se la scuola bilingue è paritaria non ci sono problemi con il trasferimento nella scuola pubblica italiana, in qualsiasi momento esso si rendesse necessario. Considerando il fatto che il bambino avrà acquisito capacità e conoscenze delle varie materie avvalendosi di entrambe le lingue, egli dovrebbe poter integrarsi in un sistema scolastico monolingue senza bisogno di ricorrere a corsi di recupero, né per quanto riguarda la lingua né per quanto riguarda la conoscenza delle specifiche materie.
Gli svantaggi, rispetto ad una scuola internazionale, sono un apprendimento molto più lento della lingua straniera, le incerte qualificazioni dei docenti e l’impossibilità di acquisire competenze e certificazioni proprie di altri sistemi scolastici, che potrebbero favorire la mobilità dell’allievo o dello studente in altri paesi o sistemi (GCSE ed A levels per la scuola inglese; American Diploma, SAT, APs, per la scuola americana; IB per entrambe i sistemi): l’alunno delle scuola bilingue rimane fuori da questo mondo, proprio perchè il programma svolto è principalmente quello della scuola italiana.
Poichè quello delle scuole bilingui è un fenomeno nuovo, un errore da non fare è quello di ritenere che siano tutte eguali: non è vero, ognuna fa storia a sè, pertanto attenzione alla scelta!
Inoltre, poichè attraggono perlopiù famiglie italiane, la conseguenza è che il programma bilingue si inserisce in un contesto monolingue. Fate un giro in una scuola bilingue e vi accorgerete che i ragazzini sono per il 95% italiani (e l’altro 5% è magari cinese, arabo, francese o spagnolo ma quasi mai inglese, irlandese, australiano o canadese). Ne consegue che, se non accompagnato da un percorso famigliare e da appositi rinforzi, il bilinguismo cui si giunge è un bilinguismo artificioso: l’altra lingua (altra rispetto all’italiano) rimane ‘una materia’.
Insomma, so che “scuola bilingue” suona bene, tuttavia è bene sfatare un paio di miti: le scuole bilingui non sfornano automaticamente bambini bilingui ma, per arrivare ad un bilinguismo bilanciato, è necessario supportare il bambino in questo cammino con altri strumenti: dai summer camp in inglese o all’estero alle ragazze alla pari. Il cartone animato o la soap opera in inglese è utile, ma non basta.
L’essenziale, io credo, è che, quando si scelgono queste scuole, vale la regola per cui prima si inizia e meglio è ed, in secondo luogo, vale anche la regola che se il genitore non conosce bene quella lingua e quella cultura straniera è la sua occasione – ma è anche suo dovere – quello di mettersi a studiarla o cercare di migliorarla. Ciò sia per seguire il figlio sia linguisticamente, sia – non lo dimentichiamo – culturalmente: infatti non basta sapere l’inglese, occorre conoscere il modo con cui, in un’altra lingua e cultura, si pensa, si concepisce il mondo.
Scegliere una scuola bilingue senza conoscere minimamente la lingua che vi si parla è un po’ azzardato. Come farà quel genitore quando dovrà aiutare il figlio con i compiti? Occorre proiettarsi nel futuro e pensare anche a quello che succederà tra tre o quattro anni.
Occorre infine tenere presente che ci sarà una fase ‘silente’: quella in cui la lingua straniera viene vissuta solo passivamente e il genitore ansioso, non vedendo risultati immediati, si chiederà se vale la pena di fare questo investimento in istruzione.
State tranquilli: la lingua straniera, specie se introdotta dopo i 3 anni (o addirittura più tardi) ci mette un po’ a ‘sbocciare’. Non è forse così anche per la prima lingua (ossia la lingua madre)? Il neonato non vive in un mondo di silenzio ma, sin dalla nascita, vive in un mondo di parole: eppure ci metterà tra i nove mesi e i due anni prima di riuscire a riprodurre (e a produrre) le prime rudimentali parole…quindi l’indicazione per il genitore ansioso è: date a vostro figlio almeno un anno e mezzo di tempo prima di giudicare quanto ha acquisito!
E per chi la scuola bilingue non se la può permettere?
Ebbene, seppur lentamente, anche nella scuola pubblica qualcosa si sta muovendo. Alcune scuole bilingui pubbliche esistono da tempo in zone territoriali circoscritte e servono a tutelare una lingua ufficiale, anche se minoritaria, nello Stato italiano: è il caso delle scuole bilingui italiano – tedesco dell’Alto Adige.
In altri casi è la scuola italiana che si sta lentamente adeguando ad un modello più internazionale, con maggiore o minore successo. In teoria, almeno per la scuola secondaria di secondo grado, già dal 1999 è stato introdotto, in via opzionale, il metodo CLIL (Content and Language Integrated Learning). Hanno iniziato i licei offrendo gli IGCSE ma ora anche le scuole primarie e secondarie di primo grado italiane adottano il programma Cambridge.
Non si tratta solo di scuole paritarie; in alcune grandi città, alcune scuole statali (primarie e secondarie) stanno adottando, in aggiunta ai programmi italiani, i programmi denominati “Cambridge Primary” e “Cambridge Secondary” per ampliare l’offerta formativa in lingua inglese (e di materie in inglese). Non vi aspettate miracoli, però meglio di niente!
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Ciao Elisabetta, a settembre 2015 dovremmo tarsferirci a Roma per lavoro. Abbiamo due figli di 10 e 7 anni che andranno rispettivamente in 1 media e 3 elementare. Vengono entrambi da scuole pubbliche ma vorremmo passare a scuole bilingue o comunque con molta lingua inglese. La zona per noi sarebbe Vaticano, Boccea, Aurelia, Pineta Sacchetti… Alternativamente io lavoro in zona Laurentina. Hai qualche suggerimento da darcI? Grazie Claudia
Ciao Claudia,
Non mi hai detto se i tuoi figli sono già bilingui o meno e non è un dettaglio di poco conto perché le scuole bilingui solitamente non prendono ragazzi così grandi che non abbiano un inglese già avviato. Le scuole bilingui poi sono il Marymount in zona momentanea e una nuova che sta aprendo al Don Orione la St. Philips.
Poi ci sono altre paritarie con inglese rafforzato tipo la Scuola Maria Ausiliatrice a corso Trieste (http://scuolamausiliatriceroma.org/) e forse il San Giuseppe De Merode a piazza di Spagna ma non sono bilingui.
A via della Pineta Sacchetti c’e’ mi pare una scuola internazionale, devo controllare ma tanto più non penso possa accettare ragazzi che non conoscono già la lingua. Pensare ad una ragazza alla pari?
Per carità, la St. Philip ha errori di inglese già sul sito…
Salve a tutte, potreste darmi qualche informazione in più sulla St Philips? DaL 2015 hanno la primaria ed al momento solo la prima classe.
Alessia
Buongiorno Signora Alessia,
forse arrivo un pò tardi…
La St. Philip School, è una scuola Bilingue Paritaria che ha avviato la propria attività didattica a settembre del 2014 attivando tre sezioni di scuola dell’Infanzia.
A settembre 2015 è partita la prima classe della scuola primaria.
La scuola è costituita da uno staff di professionisti del settore scolastico e segue il programma ministeriale, ma con l’autonomia che ci è concessa, abbiamo strutturato la giornata come segue:
Dalle ore 8 alle ore 12 si espletano attività in lingua italiana, dalle ore 12 alle ore 15, in lingua inglese.
Alle ore 15 docenti specializzati italiani gestiscono le attività sportive, artistiche e musicali.
Nel post scuola, dalle ore 16 alle ore 18, è presente l’insegnante inglese per attività ludiche strutturate.
I bambini della prima classe, attiveranno tra quattro anni, la scuola secondaria di primo e di secondo grado. La St. Philip School amplierà la propria offerta formativa con la crescita dei bimbi attualmente iscritti.
Resto a completa disposizione per ulteriori chiarimenti.
Scusa Claudia, una aggiunta. In zona Laurentina c’è l’Highland Institute. E’ una scuola confessionale ma bilingue ed hanno l’open day il 16 gennaio…
http://www.highlandsroma.com/it/
Salve Elisabetta,
blog davvero interessante, davvero complimenti.
Sono in cerca di un aiuto.
Mi trovo in questi giorni a dover scegliere “a distanza” una scuola materna per la mia bimba per settembre prossimo, a distanza poichè ci trasferiremo a Napoli per lavoro ma siamo e rimarremo residenti in Lombardia.
Sapresti consigliarmi una buona scuola in zona Vomero, anche privata, visto che prevedo sarà complicato accedere alle comunali considerato che siamo residenti altrove?
Stavamo da tempo valutando anche l’ipotesi della bilingue ( inglese)…ancora indecisi.
Grazie mille
Giuliana
Ciao Giuliana, purtroppo io non sono ubiqua… conosco Napoli pochissimo e non posso aiutarti che a distanza. Ho visto che ci sono alcune scuole bilingui:
http://www.englishadventures.it/
http://www.sequoiascuolabilingue.it/index.php
Prima di gettare la spugna sulle scuole comunali, però ci farei un pensierino, anche perchè credo che le vostre difficoltà logistiche circa sede di lavoro/residenza vi aumentino e non vi diminuiscano il punteggio per accedere…
Quindi partirei da qui:
http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/932
e poi…
LETTRICI/LETTORI DI EDUCAZIONEGLOBALE RESIDENTI A NAPOLI? Dite la vostra per dare una mano a Giuliana!
Buongiorno, vorrei iscrivere mia figlia ad una scuola materna bilingue ad ostia lido.
Qualche genitore ha dei feedback sulla international school?
Mio fratello, che insegna alla marymount sulla cassia, mi ha suggerito la southlands, ma chiedo info su ostia!
Grazie!!
Saluti,
Michelle
Buongiorno,
anch’io vorrei avere un riscontro sull’international school di Ostia devo iscrivere mio figlio alla materna credo che la materna e le elementari siano le scuole fondamentali per imparare una lingua e vorrei dargli questa opportunità.
Grazie in anticipo
Raphael
Ciao Raphael, ho un appuntamento venerdì per andare a vedere l’Ostia International. Al momento mi sto orientando più per il reception year (cioè l’ultimo di materna) e poi tutto il ciclo di scuola primaria. La sede per me sarebbe comodissima ..ti faccio sapere le mie impressioni. A presto.
Paola
Ciao Paola,
attendo le tue impressioni se vuoi possiamo scambiarci l’email senza tediare troppo le altre del blog.
Della scuola a chi ho chiesto ne parlano tutti molto bene, io ho solo un dubbio sarei orientata all’ultimo anno di materna (il reception) ma mio figlio a settembre avrà 3,5y e non è bilingue loro spingono molto a metterlo in nursery anzichè in reception ma così poi farebbe l’equivalente della prma italiana a 6,5 anni. Mi hanno spiegato che prima dei 4y tendono a non metterli in reception per non affaticarli troppo e che se poi vedono che il bimbo va bene possono spostarlo(ma anche quì ho dei dubbi i posti sono molto limitati!!)
Insomma non ho esperienza e non sò se seguire le loro opinioni e soprattutto se fidarmi (lo consigliano realmente per il bene dei bimbi o si garantiscono 1 anno in più di retta?!)non mi piace pensare male ma per esperienza purtroppo mi viene naturale farlo.
@Elisabetta tu che hai tanta esperienza cosa ne pensi? Cosa mi consigli?
più leggo il tuo blog più mi piace:)
Vi ringrazio in anticipo delle risposte che vorrete darmi
Buongiorno Elisabetta,
scusa l’insistenza ma avrei prorpio bisogno di un riscontro per l’international school di Ostia…qualche lettrice del blog per caso ci va? E’ un bell’impegno e prima di iscrivere mio figlio vorrei avere qualche feedback.
Grazie in anticipo
Raphael
Ciao Raphaela, ho due figli alla Ostia International (Pre-Nursery e Year 1, pari al primo e ultimo anno di materna italiana). IO mi trovo bene, le maestre sono molto brave e il programma didattico mi convince. Ci sono degli aspetti dove si potrebbe migliorare, in particolare per quanto riguarda la struttura e la comunicazione tra scuola e genitori. Cmq, nel complessivo, sono contenta. I miei figli parlano inglese, e quello più grande (5 anni fatti a dicembre), scrive già. Per quanto riguarda inserire tuo figlio in reception vs. nursery, ti consiglierei ti farlo iniziare in nursery. Il programma didattico è molto intenso in reception (ovviamente sempre in termini di un programma di materna!), e non dormono più nel pomeriggio. Calcola che a Settembre mio figlio avrà anche lui 3,5 ed inizierà Nursery. Effettivamente, se le maestre vedono che il bambino si annoia, oppure è avanti, ti diranno se vuoi spostarlo….
Spero di essere stata di aiuto!
Astrid
Buongiorno Elisabetta,
inanzitutto grazie per aver pensato e creato questo sito di orientamento per genitori in crisi …. alle prese con i problemi di scelta.
Mio figlio sta terminando la scuola dell’infanzia alla maisonnette di Infernetto https://www.facebook.com/pages/La-Maisonnette-Infernetto/499426403442535?ref=hl
e devo dire che mi sono trovata molto bene. Superati i timori iniziali che tre lingue fossero troppe, specie per mio figlio che non aveva iniziato fin dal nido lì con loro, in realtà poi mi sono tranquillizzata e in questi anni l’ho visto crescere molto e tornare a casa sempre sereno e orgoglioso delle tante cose che fanno lì. A casa canta le canzone che cantano lì e quando ai compleanni ci vediamo con le famiglie inglesi che frequentano la scuola l’ho sentito esprimere brevi frasi in inglese per invitare le bambine che gli stavano più simpatiche… poi le educatrici devo dire sono molto brave, documentano tutto in un blog riservato ai soli genitori spiegando bene tutti progetti che portano avanti e tu anche solo dalle foto puoi capire quanto i bambini lì siano sereni e quanto si divertono.
il problema è il dove proseguire le elementari. Per orientamento personale mi sento di escludere gli istituti religiosi e le scuole che trascurano completamento la lingua madre del mio bambino ovvero l’italiano. Pensavo di iscriverlo alla montessori di casal palocco. La descrivono come una elementari bilingue:
https://www.facebook.com/pages/Villaggio-Scolastico-MMontessori-/106854782709657?v=info&tab=page_info
Ma non ne so nulla. C’è qualche genitore che la frequenta o l’ha frequentata? E’ una riconosciuta? E’ valida? dove posso trovare il loro piano di offerta formativa?
Grazie a chi mi vorrà lasciare qualche suo parere
Genny
Genny effettivamente ho visto il loro sito, dove non c’è nulla. Perchè non gli scrivi una mail e gli chiedi il POF? Dovrebbe essere loro interesse pubblicarlo…
@ Elisabetta
ok ora scrivo loro e glielo chiedo. Quando mi risponderanno ti farò sapere.
@ Raphael
Visto che ci sono copio e incollo la stessa richiesta anche alla ostia international. Ti riferisci a questa vero?:
http://www.ostiainternationalschool.it/sito/filosofia.htm.
Chiedo perchè ce n’è pure un’altra sul canale della lingua poco prima di svoltare per la southlands che si fa pure chiamare internazionale ma di interessante mi sembrano avere solo il casolare nel verde e rette molto basse. Per il resto … se chiedi loro quali i loro orientamenti pedagogici e che faranno di bello questi bambini tutto il giorno … il buio più totale….
cercando con google non ho trovato foto o pagine facebook che facciano riferimento a quello che si fa alla ostia international school. perdonami ma se stiamo parlando di bambini della scuola dell’infanzia io ho ancora bisogno almeno di una foto che li ritragga nei loro contesti, poco importa se la foto risulta sgranata o di pessima qualità, ma mi serve per capire di cosa stiamo parlando: un posto dove li mettono a colorare dentro una scheda tutto il tempo o un contesto pensato per la loro tappa evolutiva che stanno vivendo? all’unico link che ho trovato dove parlano della loro filosofia citano reggio children che se non altro è già un buon punto di partenza. Ma l’unica foto che vedo in quel link mi da l’idea di trutto tranne che di una scuola dell’infanzia che si muova secondo i criteri di una scuola di reggio children. ma magari era una foto della prima elementare. non saprei. mi sembra solo strano che una scuola che si dichiari apertamente ispirata a reggio children non abbia voglia di rendere visibile la sua peculiarità mostrandosi per quello che di bello fanno
Ciao Genny,
Si mi riferisco alla Ois di Ostia non al canale della lingua di acilia oggi vado a parlare con la direttrice e sento cosa mi dice
@Elisabetta scusa come mai non ci dici niente su questa scuola? Non hai informazioni? …vedo che rispondi a tutti ma non a chi ti ha chiesto di questa scuola grazie comunque
bel blog.
Ciao Raphael,
più o meno le scuole internazionali di Roma le conosco, ma quella di Ostia proprio no, dunque ecco la ragione del mio silenzio.
Ciao Elisabetta, ti ringrazio veramente tanto delle spiegazioni e del lavoro di supporto che stai facendo con tutte noi mamme.
Ho un figlio di 3 anni e vivo in zona San Giovanni.
Sta frequentado il primo anno di materna alla statale montessoriana Lorenzo Cuneo dove il pomeriggio è gestito da una associazione e sono presenti 2 insegnanti di inglese ( purtroppo non madrelingua ) che si relazionano con i bambini solo in inglese.
Il pomeriggio va dalle 13 alle 1630.
Il mio dubbio è che essendo non madrelingua si perdano un po’ sull’accento.
Sto cercando qui in zona scuola materne o anche elementari bilingue ma non ne trovo.
C’è la St. Philip che iniziato quest’anno e di cui non so molto.
Tu hai dei feedback? Ho visto sul sito che comunque fanno anche loro 3 ore al giorno di inglese.
Altrimenti conosci anche altre scuole bilingue od internazionali in zona San Giovanni? Conosci qualche bilingue montessoriana?
Mia sorella mandava il figlio alla maisonette di colle Oppio ma si sono trovati malissimo.
Eventualmente anche una scuola non in zona ma collegata con il pulmino.
Ti ringrazio,
Alessandra
Ciao Alessandra,
nessuno sa molto della St Philips (http://www.stphilipschool.it/) perchè ha iniziato quest’anno, ma, effettivamente è l’unica nella tua zona. Io andrei a visitarla, fossi in te.
Buongiorno Alessandra,
non so se sia riuscita a trovare la scuola adeguata per suo figlio, ma se lo desidera potrà venire a visitare la nostra scuola.
Restiamo a disposizione per qualsiasi richiesta
Grazie della risposta Elisabetta essendo Ostia un quartiere di Roma pensavo che qualcuno avesse notizie come per le altre scuole della città.
@Genny la scuola mi è sembrata molto valida dal punto di vista didattico è un pochino datata ma devono fare dei lavori.
scusa del ritardo con cui rispondo ad una tua domanda. Alla scuola materna Villa flaminia la copresenza con l’insegnante madrelingua era quotidiana dalle h 8 alle h 13 e due volte a settimana in piccoli gruppi i bambini facevano lezione di inglese per un’ora solo con la madrelingua. 27 ore. Ma le maestre stavano insieme. Risultati? Mah, in alcuni bambini buoni direi. In mia figlia non esaltanti! Insomma dipende.
@ Elisabetta @ Paola
per completezza di informazioni ho dimenticato di dire che la OIS è una scuola bilingue non internazionale visto che per le elementari segue il programma didattico italiano ed in parallelo lo fa in inglese in year 2 sono 15 ore di inglese e 15 di italiano. Gli anni prima sono solo in inglese.
scusate avevo scritto un post prcedente ma forse l’ho accidentalmente cancellato!!!era questo
@Paola
sarei molto felice se mi dai le tue opinioni sulla OIS, me ne hanno parlato tutti bene io ho solo un dubbio…vorrei iscrivere mio figlio in Reception mentre loro insistono per la nursery avra 3,5 anni a settembre e se lo mando in nursery faràpoi la 1 elementare italiana/inlgese a 6,5 anni mentre potrebbe già farla a 5,5! Non sò se è corretto mandare i bimbi prima a scuola anche perchè è una scuola bilingue e mio figlio attualmente non lo è. Non sò se fidarmi di quello che dicono, ossia che è meglio non mandarli avanti perchè poi i bimbi si stressano e faticano troppo…mahh sono veramente confusa.
@Elisabetta
te che hai una grande esperienza cosa ne pensi? io non sò se insistere e farlo mettere in reception o fidarmi…sono solo 6 mesi di differenza ma alla fine è un anno scolastico in più. Non vorrei ovviamente danneggiare mio figlio ma fare per lui la cosa più giusta. Il tuo blog mi piace sempre di più.
Grazie per le vostre risposte
Caro Raphael,
intanto sono contenta che il blog ti piaccia, se non l’hai già fatto e vuoi ricevere gli aggiornamenti settimanali ti consiglio di iscriverti (se l’hai già fatto ignora questo invito).
Quanto all’anticipo: le scuole inglesi ed americane NON anticipano i bambini. La cut-off-date è 30 agosto o primo settembre. Dunque, per quella data, il bambino deve aver compiuto gli anni.
Anche la scuola bilingue dove vanno le mie figlie grandi non anticipa e, in generale, io sono dell’idea che è meglio arrivare bene che arrivare prima, come ho scritto qua
https://www.educazioneglobale.com/2014/12/a-scuola-in-anticipo/
La questione, però, si complica se teniamo presente che questa scuola, come tu mi dici, è un ibrido. Però sono andata a guardare il sito e la scuola, per la parte inglese, adotta il British National Curriculum.
Questo prevede, in teoria, se fatto dall’inizio alla fine,
– 2 anni di scuola dell’infanzia (3 e 4 anni)
– 6 anni di primary school (dai 5 agli 11 anni)
– una scuola secondaria integrata e più breve, dunque che finisce a 18 anni anzichè a 19.
Tanto per capire meglio guarda questo specchietto di una scuola romana dove sono comparati i vari anni di scolarità (NB anche se fanno l’errore di chiamare “grade” quello che nel british system è chiamato “year”):
http://romeinternationalschool.it/files/RIS_admission_to_grades_2014_2015.pdf
Dunque, come vedi, nella normalità gli inglesi iniziano prima e finiscono prima, ma, per via della cut-off-date al primo settembre, i bimbi nati in febbraio o marzo sono sempre i più grandicelli del loro anno.
Mi trovo nella stessa tua situazione con il mio terzo, che compie 3 anni tra pochi giorni e che, a settembre inizierà o la scuola bilingue o la scuola inglese a 3 anni e mezzo.
Detto tutto ciò io non forzerei, specie se tuo figlio non è già bilingue, ma cercherei di indagare sull’età degli altri bimbi che compongono la classe. Se nessun altro è anticipatario farei quello che ti consigliano: tuo figlio arriverà con agio allo year 1 invece di arrancare, come molti più piccoli.
Per quel che so, poi, è vero che nelle scuole inglesi se sei più bravo ti fanno saltare l’anno. Sono molto flessibili. Al St.George’s, una scuola di Roma, so di ragazzini mandati avanti e di altri cui hanno fatto ripetere l’anno, depending on abilities…
Ovviamente, la scuola ha il suo tornaconto economico nel non anticipare, il mio punto è che la loro “pretesa” è in linea con le best practices del paese cui il curriculum offerto fa riferimento (il Regno Unito)
Elisabetta
p.s. Aggiungo una ultima cosa: se cedono alle insistenze di anticipo vuol dire che non solo molto British… normalmente nel mondo anglosassone le regole sono regole…:)
Cara Elisabetta,
ti ringrazio tantissimo per la tua risposta non avevo mai pensato a tutto tondo su eventuali risvolti anche negativi di anticipare l’anno scolastico, semplicemente pensavo di dargli la possibilità di “non perdere un anno”. Fortunatamente ci sono persone competenti e preparate come te che hanno aperto questo fantastico blog per condividere esperienze ed aiutare altre mamme e di questo ti ringrazio tantissimo.
Quindi se non ho capito male questa scuola dall’ year 2 farà seguire ai bimbi il programma ministeriale italiano e quello inglese e per questo avranno il doppio diploma elementare…questo particolare me l’avevano detto ma mi era sfuggito (ecco perchè è obbligatorio il tempo pieno!!)
Come supporto a questa scuola bilingue è consigliabile che a casa gli parli inglese? (lo parlo bene ma purtroppo ho degli errori radicati e non ho la pronuncia perfetta e per questo non l’ho fatto fino ad ora .. …magari qualche parola non di più) o che gli faccia vedere dei cartoni in Inglese? qualche libro (ne ha un paio in lingua ma vorrei prenderne altri visto che gli piacciono tanto).
Visto che ormai ti ho fatto tante domande ne approfitto ancora e te ne faccio qualche altra (anche se sono per un lontano futuro…ma meglio sapere prima!!) se mio figlio si troverà bene come spero farà tutto il percorso 2 anni di scuola dell’infanzia e 6 anni di primary school al momento questa scuola non ha la scuola secondaria…forse l’apriranno in futuro ma chissà!
Dopo un percorso bilingue rimandare il bimbo alla scuola italiana credo sarebbe un gran peccato ma se non ho alternativa cosa mi consigli? Prendere un docente privato madrelingua che gli faccia fare quante ore? o cosa altro si può fare?
Ti ringrazio in anticipo
Un caro saluto
Raphael
Ciao Raphael (o come ti chiami…mi pare di capire che sei una mamma e non un papà).
Cerco di rispondere alle tue domande. Considera sempre che anche la mia è una opinione e niente più, non una ricetta magica. Dunque potrei sbagliare. Cerco solo di dare opinioni adeguatamente motivate.
Dopo questo “scarico di responsabilità”, andiamo alle tue domande:
Mi chiedi se come supporto alla scuola è consigliabile che a casa tu gli parli inglese. Io direi di no. Se sinora hai parlato a tuo figlio in italiano non vedo perché dovresti parlargli in inglese. A questo punto, sembrerebbe qualcosa di artefatto. Viceversa, quando avrà cominciato con la nuova scuola, potrai cercare di fargli vedere i cartoni animati in inglese, cercando di spiegargli che li vede così perché quella è la lingua originale in cui nascono. D’altronde è vero che il 99% dei programmi per bambini nascono negli USA (Disney, Pixar, Dora the Explorer ecc..) o in Inghilterra (Teletubbies, Peppa Pig).
Soprattutto potresti leggergli in inglese ed è qui che può venirti utile la conoscenza della lingua. Alla scuola che farà, almeno dallo year 1, gli daranno dei libretti da leggere a casa e ce ne sarà uno nuovo ogni settimana.
Spesso vengono utilizzati i libretti della Oxford Reading Tree. Ne ho parlato in vari post e io stessa li leggo al figlio più piccolo e li ho letti alle grandi tanti anni fa.
Se li vuoi acquistare, ne ho scritto in questo post dove sono linkati su Amazon e, acquistandoli, contribuirai anche a sostenere questo blog. Altri, sempre con il link ad Amazon, li trovi in questo post.
Ma, ovviamente, ci sono tantissimi bei libri per bambini in lingua inglese, che potrai scegliere nelle librerie in lingua, così li potrai sfogliare.
Veniamo alla tua seconda domanda. Mi chiedi se dopo un percorso bilingue, nel rimandarlo alla scuola italiana è il caso di prendere un docente privato madrelingua e per quante ore.
La mi risposta è che, quando uno è già bilingue si possono fare tantissime cose, molte delle quali più divertenti delle lezioni di lingua.
Vedi, ora tuo figlio ha già il suo temperamento: magari è timido o è estroverso, è metodico o disordinato, è energico o calmo…tra qualche anno, per effetto dell’educazione e del passare del tempo quel temperamento diventerò carattere e, con il carattere, inizierà anche ad avere degli interessi. E’ seguendo quegli interessi che sceglierai il modo migliore per continuare a coltivare la lingua. Su questo tema ho scritto vari post.
Ama scrivere? Potrà fare lezioni di scrittura creativa
https://www.educazioneglobale.com/2013/05/scrittura-creativa-per-bambini-prima-puntata/
Ama lo sport?
Gli farai fare dei summer camp sportivi in inglese in Italia oppure in Inghilterra o, se preferisci, negli Stati Uniti
https://www.educazioneglobale.com/2014/06/un-summer-camp-tutto-inglese-a-unora-da-roma-the-hazelhut/
https://www.educazioneglobale.com/2014/01/come-trovare-un-summer-camp-a-londra/
https://www.educazioneglobale.com/2014/05/summer-camp-a-new-york-dove-e-come-scegliere-il-campo-estivo-giusto-negli-usa/
Ha bisogno di essere seguito nei compiti? Gli prenderai una ragazza alla pari
https://www.educazioneglobale.com/2013/03/inglese-per-bambini-le-ragazze-alla-pari-au-pair/
Insomma, più che fare delle lezioni di lingua, gli potrai offrire esperienze per cui continua ad utilizzare la lingua (sono in arrivo dei post sul bilinguismo tra marzo e aprile, dunque.. continua a leggere questo blog…).
Magari, più in là, potrà fare un liceo internazionale o un liceo Cambridge (vedi i vari post sul tema).
E se poi vorrà studiare all’estero all’università, gli farai sostenere l’esame IELTS
https://www.educazioneglobale.com/2014/01/universita-in-inghilterra-il-british-council-ti-da-una-mano/
Ma fermiamoci qua… il bimbo ha solo 3 anni…
@Raphael
allora, sono andata a vedere la scuola e come te ho avuto un’ottima impressione dal punto di vista didattico. Impressione confermata dall’esperienza positiva di un parente che non sapevo mandasse i suoi figli li (li ha spostati dalla Southland per carenze sulla parte di grammatica Italiana, ma parliamo già di primary/elementari..). Ho anche sentito il parere di un’altra mamma che invece, dopo un’esperienza positiva alla materna, ha preferito mandare altrove il bambino definendo questa scuola eccessivamente impegnativa e “inquadrata”.. insomma ho cercato di fare una sintesi delle esperienze, che sono ovviamente sempre tutte molto personali. L’unica cosa che mi lascia un pò freddina è la struttura, che è piccola e molto “tradizionale”, lontana anni luce dall’esperienza che mio figlio ha avuto fino ad ora di nido con grande giardino, coniglietti liberi, tutto nuovo e splendente, materiale montessoriano etc…ma che dire, tutto non si può avere! Come ti ha giustamente suggerito Elisabetta non penso sia il caso di affrettare i tempi adesso, soprattutto se stai inserendo tuo figlio in un contesto linguistico nuovo. Ci sarà eventualmente tempo più avanti per accelerare.. anche se da quanto ho capito questa credo sia una scuola tosta: molta sostanza e pochi fiocchetti .. 😉
Salve a tutti! A settembre vorrei mandare mio figlio, che avrà 14 mesi, ad una scuola internazionale. Io sono in zona Flaminio. Ho visto, però, che le scuole internazionali accettano solo bimbi dai 3 anni in su. Il nido lo fanno solo le scuole bilingue. In quest’ultimo caso, cosa mi consigliate? La famosa La Maisonnette, o The giving Tree? Relativamente alle scuole internazionali, invece, non ne ho la più pallida idea (preferireino quella inglese o americana). Attendo il vostro prezioso aiuto!
Grazie,
Antonella
Ciao Antonella, la maisonnette e’ trilingue mentre The giving tree è bilingue dunque dipende da cosa vuoi tu. Vedi anche il post che si chiama “L’inglese all’asilo nido” dove menzionavo anche “il nido e le nuvole” sempre bilingue. Per la scuola internazionale ti stai muovendo tardi… salvo che tu non abbia un passaporto inglese o americano ti posso dire con certezza che le scuole in zona Nomentana (st George’s, Core, Abc kids) sono tutte piene e cosi’ pure la New School. La Rome international ha posto e prende anche bambini di 2 anni. E’ sulla Camilluccia. Ho una amica che ha appena fatto il giro delle scuole internazionali della zona nord di Roma ecco perché sono così certa di queste cose. Vediamo ora cosa rispondono altre persone che ti leggono.
Ciao Elisabetta,
si sono una mamma-:) grazie anzi stragrazie di tutte le tue opinioni e consigli li valuterò attentamente. ..ovviamente la scelta è la mia. Continuerò a seguire questo interessantissimo blog.
@Paola
grazie delle tue impressioni sono molto utili…si purtroppo non si può avere tutto ma comunque mi è stato detto che in primavera solitamente rifanno il giardino e un po’ di lavori e di manutenzione…e anche vero che davanti al mare la manutenzione dovrebbe essere continua.
Sugli spazi condivido il tuo pensiero …mi sarebbe piaciuta piu grande ma ho anche visto che tanto il n di bimbi è direttamente proporzionale allo spazio disponibile.
Ciao Elisabetta, avrei bisogno di un tuo consiglio per mia figlia che a settembre avrà 2 anni e 8 mesi e vorrei iscriverla alla mqterna. Abito a Talenti (roma nord), mia figlia sta frenquentando il nido Baby’s planet che dice di essere bilingue ( dico così perché vedo poca trasparenza nei programmi, in breve no so se e quanto inglese realmente faccia).
Avrei bisogno quindi una buona materna se possibile nella mia zona, bilingue o internazionale che sia.
Ti ringrazio in anticipo!
Purtroppo in quella zona che io sappia non c’è nulla.
Devi spostarti in zona Nomentana, dove trovi l'”Istituto Marymount”, “The giving Tree” e “Il nido e le nuvole” che è anche scuola dell’infanzia (vedi anche il post L’inglese all’asilo nido: nidi di Roma: https://www.educazioneglobale.com/2014/02/linglese-all-asilo-nido-nidi-di-roma/ perchè menziono anche qualche scuola dell’infanzia).
Per le internazionali sempre della zona ti dico già che ABCkids (quartiere africano) St George’s british international e Core International school non hanno posto.
Tutto questo ammesso che tu non voglia invece spostarti verso una zona più periferica, dove trovi la GrandMothergooseroma (Via del Casale Cavallari, 14).
Purtroppo molte scuole internazionali sono nel quadrante nord di Roma, per cui temo di poterti aiutare poco, senza contare che non è che io conosca direttamente tutte le scuole che menziono.
Ciao Elisabetta,
innanzitutto, complimenti per il tuo bellissimo sito.
Volevo chiederti se conosci la scuola bilingue St. Philip, che hanno aperto da poco a San Giovanni (Roma). E’ molto connotata religiosamente? Sai che c’è dietro?
Inoltre, essendo stata aperta da poco, pensi che sia “rischioso” iscrivere una figlia a scuola che non ha una fama e una tradizione?
Grazie
Viktoria
Ho visto il sito. Non ha una connotazione religiosa, mi pare.
Stanno partendo ora e facendosi moolta pubblicità su google.
Dipende poi da che età ha tua figlia. Fare una buona scuola dell’infanzia bilingue è relativamente semplice se hai persone che ci sanno fare con i bimbi, sono qualificate per questo e che sono madrelingua. Non serve altro che parlare con i bambini in quella lingua, almeno a tre e quattro anni (già a 5, con la lettoscrittura, un buon docente è cruciale).
Io andrei ad informarmi.
Mi leggerei poi, man mano che vengono caricati sul sito, eventuali documenti sulla didattica e confronterei quanto scritto sul sito con quello che si fa nelle scuole bilingui italiane e straniere (internet rende tutto ciò facilissimo).
Farei delle domande:
• Alle elementari quali materie saranno in inglese e quali in italiano?
• Come recluteranno gli insegnanti?
• Quanto ore di inglese e in inglese a settimana?
• Quale sistema valoriale è sotteso? (la cultura anglo sassone porta con sé i valori protestanti della responsabilizzazione dell’individuo, della correttezza dei comportamenti, del team building ecc…, in particolare quella americana anche il senso di empowering per cui tutti possono fare tutto…alla base dell’American dream).
• Cosa stanno facendo per attrarre anche i figli di coppie miste o già bilingui con l’inglese? (forse non ci hanno neanche pensato! Ma una scuola bilingue funziona meglio se ha allievi già bilingui, si alza il livello complessivo!)
• Nella scuola primaria quali libri adotteranno per l’inglese? (libri della scuola britannica, americana, australiana?? Per esempio a scuola delle mie figlie dipende dalle materie… le scienze sui libri americani, le geografia sugli australiani, le prime letture dalla scuola inglese…).
Queste sono solo alcune prime domande che mi vengono in mente. Se la vai a visitare riscrivi qui e facci sapere
Grazie Elisabetta.
Mi hai dato gli spunti su cui riflettere, in primo luogo quello su sistema valoriale. Quello che mi è piaciuto di St. Philip (basandosi solo su informazioni pubblicati su loro sito Internet) è che hanno l’intenzione di offrire un percorso “completo”, cioè elementari-medie-liceo, a differenza delle altre scuole bilingue, ad esempio Petranova e Marymount, che non hanno il liceo.
Elisabetta, mi pare di capire che tu conosca bene l’Istituto Marymount, quindi volevo farti un’altra domanda… Gli studenti di Marymount, dopo le medie, dove vanno a fare il liceo? Scuola Internazionale? Liceo italiano della scuola pubblica? Esiste qualche statistica al riguardo?
Sicuramente andrò a St.Philip informarmi e vi faccio sapere. Ho un po’ di tempo, perché pensavo più agli elementari che alla scuola d’infanzia (la mia figlia ha 2 anni e frequenta “La Maisonnette” quindi fa lì l’inglese). Ma è meglio pensare per tempo e riflettere con calma!
Gli studenti del Marymount vanno un pò in tutti i percorsi da te citati, sia internazionali che italiani. Nel primo caso, ovviamente, devono fare il test di ammissione che tutte le scuole internazionali chiedono (anche ad allievi di scuole internazionali diverse) ossia test di inglese e di matematica e colloquio. Le più serie fanno anche dei test di logica verbale e non verbale.
Buongiorno Viktoria,
la St. Philip School è una scuola laica ed è gestita da professionisti del settore scolastico, universitario e della formazione professionale.
Siamo a disposizione per darle tutte le informazioni e farle visitare la struttura.
Buona giornata