Italiani e lingue straniere: da sempre un rapporto difficile. Rispetto a molti paesi del nord europa, gli italiani parlano altri idiomi poco e male e anche i ragazzi italiani non conoscono le lingue straniere, (neanche l’inglese che – pure – è onnipresente).
Con ciò si capisce come mai, i genitoriche possono permetterselo, vadano cercando un’offerta formativa più aperta alle lingue straniere per i loro figli, fin dalla più giovane età.
Oltre a corsi di lingua, viaggi all’estero e baby sitter e au pair straniere, la scelta si focalizza, sempre di più, sulle scuole che offrono una didattica – o parte di essa – in lingua straniera, ossia sulle scuole internazionali e sulle scuole bilingui.
Cosa significa “scuola internazionale” e cosa “scuola bilingue”?
Cominciamo subito con il dire che non esiste una vera e propria definizione normativa e, dunque, è sull’esperienza e sullo studio attento dei programmi didattici offerti che bisogna basarsi.
Una scuola internazionale vera e propria è una scuola che afferisce al sistema di istruzione di un altro paese rispetto a quello ospitante. Potrà essere inglese, americana, francese o tedesca. Potrà essere persino cinese, come la SIIC – Scuola internazionale italo cinese, che sta aprendo a Padova (un segno tangibile del rinnovato interesse per il cinese mandarino, di cui si è parlato qui).
La lingua, il metodo didattico e i programmi saranno quelli che afferiscono alla cultura prescelta, secondo le norme e le prassi del paese cui la scuola si riferisce. Insomma: la scuola internazionale britannica seguirà il National Curriculum britannico mentre quella francese seguirà le norme stabilite dal Ministero dell’Istruzione francese e così via. In queste scuole, solitamente l’italiano è studiato come una seconda lingua (L2), sia pur tenendo conto del fatto che i bambini crescono in Italia e, spesso, hanno entrambi i genitori italiani. Ma della scuola internazionale vera e propria scriverò in un altro ‘post’.
C’è poi la scuola bilingue. E qui la questione si complica. Il modello della scuola bilingue si è andato affermando, negli ultimi anni, nelle grandi città di Italia per rispondere ai bisogni di una conoscenza più approfondita dell’inglese. Esso deve parte del suo crescente successo all’incapacità della scuola pubblica di insegnare le lingue straniere.
La scuola bilingue è una scuola che, di base, segue il programma ministeriale italiano e che è privata, ma può essere anche paritaria (o parificata) ossia – benché privata – essere riconosciuta come equivalente a quella pubblica. La principale conseguenza di tale “parificazione” è che gli allievi delle scuole paritarie non necessitano di sostenere esami “da privatista” per l’eventuale rientro nella scuola pubblica italiana, come invece accade a quelli delle scuole private non parificate.
La scuola bilingue si autodefinisce tale perché la lingua straniera (solitamente l’inglese, ma vi sono anche scuole bilingui con il francese o con il cinese) è molto più presente che nella scuola pubblica e perché viene insegnata da docenti madrelingua. Ma quanto “più presente?”.
In mancanza di una definizione normativa, il mondo delle scuole “bilingui” è un po’ una giungla, per cui bisogna tenere gli occhi aperti. Alcune scuole si autodefiniscono ‘bilingui’ ma poi offrono solo 4 ore settimanali in più in inglese rispetto ad una scuola pubblica. In quest’ultimo caso, semmai, sarebbe più corretta la dizione “ad inglese rafforzato”. Insomma, 4 ore settimanali in più di inglese non bastano a definire una scuola come “bilingue”.
A mio parere ne servono almeno una decina in più perché una scuola possa autodefinirsi “bilingue” (e se si arriva ad un totale di 15 o 16 ore settimanali di/in lingua è meglio). Insomma bisogna dedicare all’altra lingua e alle materie in lingua circa quasi lo stesso monte ore di lezione all’italiano. Inoltre, ma è quasi scontato dirlo, i docenti devono essere madrelingua (o almeno “near native speakers”) e l’intera lezione deve svolgersi in lingua. E’ bene quindi che i genitori interessati a questo tipo di scuola chiedano informazioni dettagliate sulla quantità di ore DI inglese e IN inglese per i vari anni accademici e si informino su tutti gli aspetti (ad es. se le insegnanti sono madrelingua, se la scuola è paritaria ecc…)
E’ ovvio che una scuola di questo genere richiede una giornata scolastica lunga. Il tempo pieno è d’obbligo ed è veramente “pieno” e i libri e i materiali sono quasi il doppio di quelli richiesti da una scuola monolingue. Insomma, come si può capire, una scuola bilingue che sia seria, ha necessariamente il tempo pieno ed è abbastanza impegnativa per i bambini che la frequentano.
Nel modello bilingue, le due lingue vengono adoperate nell’insegnamento di tutte le materie scolastiche. Cosicché, un bambino studierà alcune materie (matematica, storia o scienze) sia in inglese che in italiano oppure, a seconda dell’approccio seguito dalla scuola, farà alcune materie in inglese (ad esempio scienze, arte o tecnologia informatica) e altre in italiano. Oppure, ancora, farà in inglese attività che normalmente sono extracurriculari, come musica, teatro o scrittura creativa (di quest’ultima si è parlato qui). Questo sistema non solo favorisce e sviluppa la capacità di apprendimento di due lingue ma anche l’ampliamento dei propri orizzonti mentali e l’apprezzamento per altre culture.
Il modello didattico delle lezioni di lingua e in lingua sarà, ovviamente, quello “comunicativo” o “ad immersione”. I docenti madrelingua, in altre parole, non traducono da una lingua all’altra ma si comportano come nelle scuole internazionali e si esprimono direttamente in inglese. Pertanto, come per le scuole internazionali, prima si inizia e meglio è (persino all’asilo nido). Per questo motivo, le scuole bilingui serie accolgono bambini italiani solo se piccoli (o già bilingui).
In molte di queste scuole, come nelle scuole internazionali, vengono adottati riti e usi dei paesi cu la lingua afferisce (così, per le scuole in lingua inglese, magari si festeggia la festa di Halloween o il Giorno del Ringraziamento). Talvolta vengono adottati i criteri didattici del paese cui ci si riferisce, come, ad esempio, un sistema di specializzazione dei team docenti per età.
Vantaggi e svantaggi delle scuole bilingui
Il vantaggio di una scuola bilingue, rispetto ad una scuola internazionale, è che vi è meno sradicamento dalla cultura italiana. Spesso, inoltre, le scuole bilingui hanno rette più contenute di quelle internazionali. Inoltre, se la scuola bilingue è paritaria non ci sono problemi con il trasferimento nella scuola pubblica italiana, in qualsiasi momento esso si rendesse necessario. Considerando il fatto che il bambino avrà acquisito capacità e conoscenze delle varie materie avvalendosi di entrambe le lingue, egli dovrebbe poter integrarsi in un sistema scolastico monolingue senza bisogno di ricorrere a corsi di recupero, né per quanto riguarda la lingua né per quanto riguarda la conoscenza delle specifiche materie.
Gli svantaggi, rispetto ad una scuola internazionale, sono un apprendimento molto più lento della lingua straniera, le incerte qualificazioni dei docenti e l’impossibilità di acquisire competenze e certificazioni proprie di altri sistemi scolastici, che potrebbero favorire la mobilità dell’allievo o dello studente in altri paesi o sistemi (GCSE ed A levels per la scuola inglese; American Diploma, SAT, APs, per la scuola americana; IB per entrambe i sistemi): l’alunno delle scuola bilingue rimane fuori da questo mondo, proprio perchè il programma svolto è principalmente quello della scuola italiana.
Poichè quello delle scuole bilingui è un fenomeno nuovo, un errore da non fare è quello di ritenere che siano tutte eguali: non è vero, ognuna fa storia a sè, pertanto attenzione alla scelta!
Inoltre, poichè attraggono perlopiù famiglie italiane, la conseguenza è che il programma bilingue si inserisce in un contesto monolingue. Fate un giro in una scuola bilingue e vi accorgerete che i ragazzini sono per il 95% italiani (e l’altro 5% è magari cinese, arabo, francese o spagnolo ma quasi mai inglese, irlandese, australiano o canadese). Ne consegue che, se non accompagnato da un percorso famigliare e da appositi rinforzi, il bilinguismo cui si giunge è un bilinguismo artificioso: l’altra lingua (altra rispetto all’italiano) rimane ‘una materia’.
Insomma, so che “scuola bilingue” suona bene, tuttavia è bene sfatare un paio di miti: le scuole bilingui non sfornano automaticamente bambini bilingui ma, per arrivare ad un bilinguismo bilanciato, è necessario supportare il bambino in questo cammino con altri strumenti: dai summer camp in inglese o all’estero alle ragazze alla pari. Il cartone animato o la soap opera in inglese è utile, ma non basta.
L’essenziale, io credo, è che, quando si scelgono queste scuole, vale la regola per cui prima si inizia e meglio è ed, in secondo luogo, vale anche la regola che se il genitore non conosce bene quella lingua e quella cultura straniera è la sua occasione – ma è anche suo dovere – quello di mettersi a studiarla o cercare di migliorarla. Ciò sia per seguire il figlio sia linguisticamente, sia – non lo dimentichiamo – culturalmente: infatti non basta sapere l’inglese, occorre conoscere il modo con cui, in un’altra lingua e cultura, si pensa, si concepisce il mondo.
Scegliere una scuola bilingue senza conoscere minimamente la lingua che vi si parla è un po’ azzardato. Come farà quel genitore quando dovrà aiutare il figlio con i compiti? Occorre proiettarsi nel futuro e pensare anche a quello che succederà tra tre o quattro anni.
Occorre infine tenere presente che ci sarà una fase ‘silente’: quella in cui la lingua straniera viene vissuta solo passivamente e il genitore ansioso, non vedendo risultati immediati, si chiederà se vale la pena di fare questo investimento in istruzione.
State tranquilli: la lingua straniera, specie se introdotta dopo i 3 anni (o addirittura più tardi) ci mette un po’ a ‘sbocciare’. Non è forse così anche per la prima lingua (ossia la lingua madre)? Il neonato non vive in un mondo di silenzio ma, sin dalla nascita, vive in un mondo di parole: eppure ci metterà tra i nove mesi e i due anni prima di riuscire a riprodurre (e a produrre) le prime rudimentali parole…quindi l’indicazione per il genitore ansioso è: date a vostro figlio almeno un anno e mezzo di tempo prima di giudicare quanto ha acquisito!
E per chi la scuola bilingue non se la può permettere?
Ebbene, seppur lentamente, anche nella scuola pubblica qualcosa si sta muovendo. Alcune scuole bilingui pubbliche esistono da tempo in zone territoriali circoscritte e servono a tutelare una lingua ufficiale, anche se minoritaria, nello Stato italiano: è il caso delle scuole bilingui italiano – tedesco dell’Alto Adige.
In altri casi è la scuola italiana che si sta lentamente adeguando ad un modello più internazionale, con maggiore o minore successo. In teoria, almeno per la scuola secondaria di secondo grado, già dal 1999 è stato introdotto, in via opzionale, il metodo CLIL (Content and Language Integrated Learning). Hanno iniziato i licei offrendo gli IGCSE ma ora anche le scuole primarie e secondarie di primo grado italiane adottano il programma Cambridge.
Non si tratta solo di scuole paritarie; in alcune grandi città, alcune scuole statali (primarie e secondarie) stanno adottando, in aggiunta ai programmi italiani, i programmi denominati “Cambridge Primary” e “Cambridge Secondary” per ampliare l’offerta formativa in lingua inglese (e di materie in inglese). Non vi aspettate miracoli, però meglio di niente!
Ti potrebbero anche interessare:
- Aiuto! Devo scegliere la scuola! Come trovare la scuola giusta
- Come valutare e scegliere una scuola bilingue? Breve guida per genitori
- Scuola bilingue francese-italiano: e se fosse troppo faticosa?
- Scuola Montessori o bilingue? I dubbi (e le risposte) delle mamme
- Scuola dell’infanzia bilingue…e poi?
- Se anche la scuola primaria diventa “Cambridge”
- Da zero a tre anni: consigli per introdurre i bambini all’inglese
Ciao Elisabetta, in quanto massima esperta della materia ( almeno per me) volevi chiederti se conosci la scuola irlandese a roma http://www.irishroma.com e se hai riscontri positivi. Mi sembra che, per quanto non ufficialmente bilingue, ci siano circa 7/8 ore di inglese a settimana ( scuola primaria).
Ciao Valentina, grazie per avermi definito “esperta”, spero di meritarlo…anche se lo sono solo sul campo. Quanto all’Irish lo conosco dal sito web e poco più, quindi le mie informazioni sono molto superficiali, non conoscendo nessuno che ci manda i figli.
Ho ridato un’occhiata al sito stasera. Le ore di inglese alla scuola primaria mi sembrano essere 7,30 settimanali. Per qualche strana ragione l’orario è articolato in mezz’ore, il che rende i conteggi complessi. Non mi è chiaro quali materie si facciano in inglese e quali in italiano, comunque dicono che i loro docenti sono madrelingua.
La scuola è molto connotata religiosamente, molto più di una normale scuola cattolica paritaria: dietro ci sono i Legionari di Cristo, che non ho mai capito bene se sono una setta o meno, ma che sono molto chiacchierati. Su questo tema sono però molto impreparata e quindi non saprei cosa dirti.
Ciao, segnalo che mia figlia ha frequentato una scuola dell’infanzia bilingue, che prevede la copresenza di una maestra italiana e di una madrelingua inglese, che si rivolge solo in inglese ai bambini. Si tratta dell’Istituto Villa Flaminia di Roma.
Ciao Lavinia,
Ma la compresenza al Villa Flaminia di Roma durava tutto il giorno? Dunque si può dire che tua figlia era immersa in un ambiente madrelingua inglese almeno sedici ore a settimana? Hai visto dei risultati?
grazie ciao Elisabetta
Ciao Elisabetta,
Innanzitutto complimenti per il tuo sito che trovo molto interessante! Avevo letto varie volte tuoi post in blog sul bilinguismo ma solo oggi ho “conosciuto” il tuo sito!
Ti disturbo per una informazione, sto cercando scuole materne bilingue (non internazionali) possibilmente anche con nido, a Roma sud preferibilmente eur (abito a San Paolo e lavoro a Tor vergata cerco qualcosa che mi sia di strada!). Ne ho trovato diverse m non trovo commenti in merito! La maisonette e’ al completo! Lo scorso anno l avevo iscritta alla montessori internazionale (che non ha frequentato causa trasferimento) ma fanno un’ora al giorno e mi sembra pochino infatti mia figlia quest’anno sta frequentando a cagliari una materna quasi bilingue (circa 18-20 ore a settimana) e vorrei continuare il percorso!
Grazie mille e ancora complimenti.
Ciao Cristiana
non sono molto pratica di Roma sud in generale quindi ti dò un pò di indirizzi senza capire bene le distanze.
Ti posso segnalare quanto segue: Southlands, che è una scuola internazionale a Via Teleclide 20
Casal Palocco, http://www.southlands.it
Tra le paritarie (dunque confessionali) c’è l’Irish Institute a Via della Giustiniana, 1200 e forse più vicino a te l’Highlands Institute a Viale della Scultura, 15.
So che anche il Massimo sta facendo qualcosa sul bilinguismo ma temo non alla scuola dell’infanzia http://www.istitutomassimo.it/attivita/language-in-action/
Non le conosco direttamente e non so valutare la qualità, ma per la scuola dell’infanzia è più facile per te dare un giudizio “di pancia” perchè non devi valutare programmi e metodi, ma solo le educatrici e la quantità di esposizione alla lingua.
Spero di esserti stata utile
Elisabetta
Ciao Elisabetta, potresti darmi qualche informazione sulla Little genius international school, vorrei iscrivere il mio figlio che deve frequentare l ultimo anno di asilo per poi lasciarlo anche per le elementari. Ho visto la scuola e mi sembra molto carina e gli insegnanti mi sono sembrati molto validi. Alle elementari studiano anche italiano 6 ore non sono tante ma se fatte bene e in una classe piccola forse possono rendere bene. Tu hai qualche esperienza diretta o indiretta.
Grazie Sonia
Cara Sonia, purtroppo non ho notizie della Little Genius international school. Spero che qualcuno che ha notizie si unisca alla conversazione.
Ciao Sonia… Anche io vorrei iscrivere mia figlia dal nido in poi alla little genius. Hai poi iscritto tuo figlio? Come ti sei trovata?
Grazie
Alessandra
Ciao volevo sapere a distanza di qualche anno come era la tua esperienza alla Little Genius. Oggi l’abbiamo visitata e siamo rimasti entusiasti per tutto quello che abbiamo visto. Sono rimasto però sorpreso da un post che ho letto di una mamma che a distanza di un anno parla della scuola come dire disorganizzata e dal pessimo cibo. Dovendo iscrivere mio figlio sarei curioso di sapere altri commenti a riguardo. Grazie anticipatamente.
Ciao Elisabetta
Grazie mille per le utili informazioni che mi hai dato. Penso che la struttura più vicina sia la highlands proverò a contattarli anche se dubito ci siano ancora delle disponibilità.
Grazie mille e continuerò a seguire il tuo sito!
Un saluto
Cristiana
Ciao Elisabetta,
Ti faccio anche io i complimenti i per il tuo sito!
Seguo da un po i vari forum in cui si parla di bilinguismo..volevo un consiglio, io e mio marito abbiamo studiato inglese tardi Per cui lo parliamo ma non benissimo, ci aiutano i viaggi che ogni tanto facciamo ( abbiamo potuto viaggiare molto fortunatamente!)i film n lingua inglese, il mio lavoro ( lavoro come receptionist in hotel) per 3 anni lezioni private, nonostante questo non mi sento ancora padrona della lingua..
Ora ho un bimbo di 10 mesi , sono alle prese con la scelta dell asilo ho pensato perché non una scuola inglese?! Imparare da subito 2 o 3 lingue , sviluppare una mentalità internazionale credo che sarà fondamentale per il futuro!!
Secondo te e’ troppo presto per lui ,dovrei aspettare i 3 anni?, come mi consigliano esperti e non?
Inoltre vivo in provincia di Roma, ho vicino la maisonette , già visitata, carina..
La southlands un po troppo cara. mio marito si offrirebbe di portare il bimbo a scuola vicino il suo ufficio, Roma nomentana, ma lo trovo sacrificante per lui, oppure a tutto ci si adatta?? È circa un ora di auto, è troppo..
Scusami per questo lungo messaggio e un po sconclusionato..e che mi sento come vorrei ma non posso..
P.s non c entra nulla ma hai frequentato il s anna a Marconi lstituto di suore ? Stessa data nascita di mia sorella chissà forse di conoscevate!!?
Grazie mille Daniela
Daniela, eccomi con qualche risposta. Circa il fatto di far fare un’ora di macchina a tuo figlio per andare alla scuola dell’infanzia, è vero che in certe parti del mondo bambini anche piccoli si fanno un’ora di cammino per raggiungere la scuola..ma in quel caso è una necessità, non un di più per la lingua 2..
Tuttavia questa non è una decisione che altri possono prendere per voi, cosa ti posso dire? Che io, avendo alternative, non lo farei. Se la Maisonnette ti sta vicina ed e più accessibile economicamente non avrei dubbi. Se poi sono troppe lingue secondo te allora sceglierei la Southlands. Del resto anche le scuole sulla Nomentana (suppongo il St George’s di via Spallanzani) costano altrettanto. Il Marymount bilingue meno. Comunque tutte hanno liste di attesa, nel caso tu sia in dubbio io mi segnerei a tutte da ora.
Quanto all’età in cui iniziare, visto che la Maisonnette è anche nido, potresti anche subito, dipende dalla necessità. Se invece può stare ancora a casa, aspetterei che sappia camminare. Ho pubblicato anche un post sui nidi di Roma, l’hai visto?
A presto
Elisabetta
p.s. Io sono stata per il dottorato di ricerca, alla Scuola Superiore S.Anna di Pisa. Non ho mai frequentato scuole private, nè in Italia nè all’estero, quindi è un fatto di omonimia.
Buongiorno Elisabetta
Grazie per la tua risposta così celere!
Iscriverei mio figlio a settembre , avrà quindi sedici mesi e l idea di lasciarlo all asilo anche se per poche ora mi scoccia, per cui devo scegllere bene!
Io mi ” accontenterei ” di un asilo bilingue decisamente più accessibile, quindi anche tu mi consigli il bilingue prima dei 3 anni , se aspettassi un altro anno il bimbo avrebbe 2 anni e mezzo , quindi inizierebbe solo un anno prima della materna ( scuola infanzia) .
Credo che la scelta migliore sia la maisonette asilo e infanzia ,
Ho visitato la sede dell infernetto 20 minuti di auto , non sono pochi ma si può fare, credo che ci impiegherei lo stesso tempo per andare alla sede dell EUR , faccio una prova..
Ad ostia c’è una scuola, si vendono come bilingue planetkids ostia credi si chiami..ma l insegnamento delle lingue non è svolto come la maisonette , devo però visitarlo, poi ti farò sapere..!!
Per quanto riguarda la scuola, nooo avevo letto s anna e dato per scontato lnistituto di Roma..
Grazie 1000 ancora a presto sicuramente
Ciao Daniela
Ciao Elisabetta,
avrei bisogno del tuo parere. Mia figlia frequenta felicemente un nido comunale. Abbiamo già fatto l’iscrizione alla materna comunale e siamo ragionevolmente convinti che verrà presa.
Per motivi che non ti sto ora a spiegare (sarebbe una storia lunga), solo ora abbiamo la possibilità di mandare nostra figlia (3 anni compiuti a gennaio) ad una scuola bilingue. La mia scelta, per le due lingue, distanza da casa, orari, commenti sul web ecc. è ricaduta sulla Maisonette di via dell’Umanesimo ma, ahimè, ovviamente ora i posti sono già tutti occupati.
Premesso che noi genitori siamo italiani e che questa scelta la faremmo solo ed esclusivamente per far conoscere BENE le lingue a nostra figlia (in un ambiente che le consenta anche una certa apertura mentale), pensi che farle fare il primo anno di materna alla scuola comunale e ritentare il prossimo anno alla Maisonette sia un compromesso accettabile o le arrecheremmo più danno che altro? Conosci un’alternativa in zona con le stesse “garanzie” di qualità della Maisonette (anche per il solo inglese)?
Grazie infinite!!
Patsy
Ciao Patsy
Anche io il prossimo anno dovrei iscrivere le mie bimbe una al secondo anno di materna e una al primo anno di nido. Anche io ho provato a la maisonette ma era pieno gia da gennaio (per il secondo anno!). Ho trovato altre tre scuole in zona eur: a me mi piace, mondo di bimbi e la miniscuola, purtroppo non sono a roma e non spno andata a visitarle, premesso che secondo me nessuna e’ ai livelli della maisonette, forse quella che si avvicina un pochino e’ la miniscuola. Forse pero’ quella che piu potrebbe piacermi e’ “a me mi piace”. Non so se queste informazioni ti possano essere utili.
Un saluto
Cristiana
Grazie Cristiana,
le tue informazioni sono preziosissime, le vaglierò attentamente! In zona EUR mi hanno consigliato anche l’Istituto Massimo che per la materna ha 3h al giorno di compresenza con l’insegnante di inglese a 3 anni e 7h a settimna a 4/5 anni.
Altrimenti potrebbe essermi comodo anche l’Ambrit (lavoro in zona Aurelia e sarebbe di passaggio), anche se l’uscita dei bimbi è molto presto rispetto alle altre scuole ed ai nostri orari lavorativi (15,45).
Ma le iscrizioni di queste scuole quando iniziano/terminano? Temo di essere proprio fuori con i tempi…
Ti aggiorno se riesco a fare qualche giro,
a presto
Patsy
Ciao Patsy,
se tua figlia deve “aspettare” per la Maisonnette cercherei comunque di avere la certezza che avrà il posto al 100% l’anno successivo…altrimenti potresti trovarti ad attendere invano.
Io con la prima figlia feci il cambio tra scuola italiana e scuola bilingue che andava per i 5 anni, e fu un gran successo. La seconda fu iscritta a 3 anni. E pensa che quando avevano, appunto, una 3 anni e mezzo e l’altra quasi 6 anni, le mandavo sul pulmino da sole (ossia, con altri bambini, ma senza adulti…). I bambini si adattano presto, specie le femmine e specie se i genitori, a loro volta, non sono ansiosi. Cambiare scuola non è traumatico, specie se nella nuova scuola si trova l’amichetta “giusta” come carattere. Le femmine funzionano così, hanno bisogno della migliore amica, una specie di specchio che le accompagna nella crescita.
Su Roma Sud sono poco ferrata perché non mi rendo conto delle distanze. So solo che le scelte più frequenti per chi abita a Roma Sud, sono le seguenti (a parte la Maisonnette):
– le scuole internazionali, dall’EUR, sono la AMBRITT a via dei Colli Portuensi o la Southlands (a Casal Palocco mi pare), entrambi non proprio dietro l’angolo…
altrimenti
– l’Irish Institute di Roma http://www.irishroma.com/about-us/location/ (via della Giustiniana)
– E l’Highland Institute http://www.highlandsroma.com/ Viale della Scultura, 15 (è proprio all’EUR)
Queste ultime due sono paritarie bilingui e mi pare siano del Legionari di Cristo. Non so questo quanto impatti a livello di scuola dell’infanzia. Ne ho guardata una e alla scuola dell’infanzia hanno 2 ore di inglese al giorno http://www.highlandsroma.com/scuola-dellinfanzia/inglese/ che diventano 17 alle elementari, credo. Non so nulla però, e non conosco nessuno che vada in queste scuole.
Poi c’è l’Istituto Massimo che sta arrivando al bilinguismo per gradi.
In ogni caso, conviene visitare le scuole e comparare le offerte formative e le distanze e chiedere di parlare con le docenti madrelingua.
Immagino che le scelte dipendano anche poi da dove lavorate voi genitori, quindi dalle “direttrici” che percorrete quotidianamente.
Ciao Elisabetta,
in realtà non ho idea del prossimo anno, nel senso che devo passare fisicamente alla scuola per chiedere come funziona l’iscrizione ecc. temo che in ogni caso non mi possano assicurare al 100% il posto e credo sia così un po’ per tutte le scuole.
Mia figlia è estremamente indipendente ed io non sono affatto ansiosa (mio marito sì ma è una cosa che rimane fra noi due e la bimba non ne risente), tanto che a volte temo di esagerare nel senso opposto. Infatti questi dubbi me li hanno fatti venire altre mamme con le quali ho parlato un po’ della cosa, poi ovviamente ognuno ha la sua esperienza e conosce i propri figli…
Fosse per me le scuole religiose le eviterei proprio, ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Quello che mi interessa alla fine è fare un buon investimento per il suo futuro, ma che sia una cosa piacevole per lei… questo per me significa dei metodi educativi non troppo rigidi, che la aiutino a sviluppare una mente aperta ed un numero consistente di ore di inglese (quante saranno sufficienti per la materna?).
Grazie mille per i consigli e per il supporto!!
Patsy
Come ho già scritto sull’altro sito, sto compilando il modulo di ammissione alla Ambrit, speriamo di aver fatto la scelta giusta (sempre se c’è disponibilità, fanno la selezione e la disponibilità non te la dicono a priori…). Tra l’altro il tour della scuola si può fare solo se vieni accettato o_O
Tu hai qualche informazione di prima mano?
Ho una amica che ci mandò suo figlio per tutto il percorso (ora penso che il figlio stia finendo l’high school al St Stephen. Lei era contenta e il figlio è stato sempre un bravo scolaro.
Che poi queste scuole si tengano le mani libere e si riservino di scegliersi le famiglie che più loro aggradano, questo è risaputo. Apprezzano molto, tra le altre cose, che i genitori abbiano un outlook internazionale, che parlino bene inglese o che comunque ci provino a parlarlo sin dal primo incontro, che insomma siano entusiasti di entrare nella loro community….dunque, in generale per esperienza ti dico che è meglio fare application a più scuole, tutte quelle che vanno bene o ti piacciono e poi, in caso, scegliere in un secondo momento. Non sai quante persone si interrogano titubanti su quella o questa scuola solo per scoprire che comunque non c’è posto, ma solo liste di attesa che durano anni. Questo non per scoraggiarti, ovviamente, fai benissimo a raccogliere informazioni ovunque puoi, ma intanto, strategicamente, muoviti su più fronti!
Grazieeee! Davvero mi sei di grande aiuto e conforto… Sto cercando di fare domanda in più scuole, ma ovviamente cerco di rimanere in zone che posso facilmente raggiungere. Quello che mi ha incuriosito della Ambrit sono i criteri di selezione solo dal modulo di iscrizione (in cui, tra l’altro potrei pure scrivere di essere il presidente della repubblica :-D), probabilmente hanno altri modi per fare le loro ricerche sulle famiglie. Ci fosse un colloquio prima capirei, mah… forse sono solo un po’ stanca e non riesco a pensare lucidamente. Peccato essermi persa gli open days, mi avrebbero senza dubbio tolto ulteriori dubbi; grazie al cielo ho trovato il tuo blog e quello di Letizia, siete veramente una manna!! :-))
Ancora grazie, ti aggiornerò sugli sviluppi
Patsy
Un piacere, se possibile….qualcuno sa darmi indicazioni sulla international school di modena?..o avere indicazioni su quali siti vengono pubblicati i dati in uscita dei ragazzi? Potrebbe essermi utile avere info sull’international school di milano, visto che e’ affiliata con quella di Modena. Un saluto ed un ringraziamento.
Cara Elisabetta,
mia figlia, tre anni a maggio, a settembre inizierà l’avventura al Marymount bilingue. Non ho quindi esperienze da raccontare al momento, ma solo un ringraziamento per le tue opinioni e spiegazioni, sempre chiare e ben motivate, che mi hanno supportata nella scelta di questa scuola. La mia prima domanda di “iscrizione non impegnativa” risale a novembre 2011! E il 2014 è arrivato… ho un altro figlio, due anni a settembre, che dovrebbe entrare nel 2015. Un solo anno scolastico tra i due.
Commento un po’ personale il mio, ma dopo anni di letture dei tuoi post, su bilinguepergioco e poi qui, non potevo non ringraziarti e dirti che spero di conoscerti a scuola! Valentina
Grazie Valentina,
mi fai sentire un pò responsabile…spero non sarai delusa! Ci vediamo a settembre allora.
Elisabetta
Abbiamo cugini tra i 7 e gli 11 anni a scuola, tutti molto contenti. Abitiamo a cinque minuti (a volte tre!) di macchina… dai, parlerei di corresponsabilità!!!
Evitando una visione edulcorata e sapendo di non poter aspettarmi la perfezione da nessuna scuola, parto fiduciosa! Grazie ancora!
Tre minuti di macchina…considerando come è il traffico a Roma sarebbe stato un delitto andare altrove!
A presto
Elisabetta
Ciao a tutte. Io ho una bambina che farà tre anni ad aprile e che probabilmente inizierà a settembre la marymount. Come ti sei trovata con la piccola in questo anno e mezzo? Grazie
Monica! Leggo il tuo post, rivolto a me, dopo un anno. Che vergogna! Tua figlia è entrata, poi? Mia figlia è al terzo anno della scuola dell’infanzia (Kindergarten) e si trova benissimo. Ha iniziato a leggere e scrivere in italiano e legge e scrive qualche parola in inglese. Va a scuola molto volentieri ed è socievole e serena. Lo stesso posso dire per il piccolo di 4 anni, ovviamente non ancora per quanto riguarda lettura e scrittura. Aspettiamo le elementari! Un saluto e scusa, Valentina
Ciao, Elisabetta!
I read this page and loved what you wrote. Forgive me for not writing in Italian, I am still learning. I am conducting a research project for my university course about: Bilingual Education in Italy (English/Italian). Do you know where I can find sources for studies related to this?
Grazie!
Hi Frances,
did you read also these other two posts I wrote on the subject? https://www.educazioneglobale.com/tag/bilingualism/
I would suggest that you contact the schools that offer a bilingual education of some kind and start from there. You can contact for example Istituto Salvini in Rome (http://www.iisviasalvini.gov.it/dove-siamo/contatti) getting in touch with Prof. Emma Mandò who teaches English in the Cambridge International program.
You could contact Istituto Marymount, an Italian/American school in Rome that offers a bilingual program http://www.marymount.it/contatti/
You could also be interested in the British Council’s project in Milan http://www.britishcouncil.it/progetti/istruzione/bilingual-education
You could also consult the blog of a dear friend of mine, http://www.bilinguepergioco.com.
These are some ideas to start with. As for people who study this you could consult this web site http://www.bilinguismoconta.it/?page_id=11
Lastly, I am following a MOOC on the bilingual brain, in case you want to join in (it’s free!) https://www.class-central.com/mooc/2667/coursera-the-bilingual-brain
Hope this helps
Elisabetta
I will do so. Thank you very much!
I just found this…by chance! http://books.google.it/books?id=MrU0GScmmI4C&pg=PA66&lpg=PA66&dq=coolest+international+school+rome&source=bl&ots=lshJHT446H&sig=qGtraoUbS2VmN9tmp7NCP_deoVc&hl=it&sa=X&ei=FKxSVJnwBqXnyQOltoGACQ&ved=0CCgQ6AEwATgo#v=onepage&q&f=false
This has been enormously helpful. I really appreciate it. Thank you!!
Ciao,
ero passata di qua per chiedere informazioni per la scelta della materna per mia figlia qualche mese fa (a Roma). Alla fine, dopo molte ricerche e colloqui con scuole che avevano posti disponibili (in zone facilmente raggiungibili), ho scelto la Southlands di Casalpalocco. Forse due mesi sono pochi per esprimere un giudizio ma non potrei esserne più felice e soddisfatta: oltre a trovarsi più che bene, mia figlia comincia già ad esprimersi in inglese. Tra l’altro, in prospettiva futura, stanno anche attivando l’IB Programme. Mi piace molto l’approccio della scuola, molto coinvolgente e trasparente, oltre che informale. Per non parlare dei metodi didattici di cui sono assolutamente entusiasta…
Per chi avesse bisogno sono a disposizione per ulteriori domande.
Intanto ringrazio tutti per il supporto ed Elisabetta per il suo ottimo blog che leggo sempre con piacere, a presto
Patsy
Grazie Patsy, intanto sono contenta di esserti stata utile e poi ti ringrazio io per avermi/averci dato un feedback: è bello sapere “come vanno a finire” le cose. Di tanto in tanto, quindi, mi farà piacere sapere come procede alla scuola internazionale. A presto
Elisabetta
In generale tengo molto a dare un riscontro a chi mi aiuta. Oltre che ad una forma di educazione e cortesia, credo sia fondamentale per chi avrà gli stessi dubbi che ho avuto io, trovare qualche indicazione nelle mie risposte. 😉
Ad esempio io ero molto preoccupata per l’inserimento che tutti mi preannunciavano come apocalittico (per molti lo è stato, ma nella scuola italiana, evidentemente non è una questione di… lingua!)… vuoi sapere com’è andata?
Premesso che per tutta l’estate le abbiamo elencato le meraviglie di questa nuova scuola dei grandi in cui si parla inglese, l’abbiamo portata all’incontro con preside e corpo insegnante a settembre ed abbiamo visto insieme l’aula e gli spazi gioco (ce ne sono moltissimi, la scuola è nel verde); il primo giorno di scuola siamo entrate nell’aula dove erano già disposti dei giochi, lei mi ha chiesto se poteva sedersi a giocare e poi mi ha detto “ciao mamma” e sono andata via. Neanche 5 minuti!!! Poi purtroppo si è ammalata ed è stata una settimana a casa, la settimana successiva ha ricominciato con il tempo pieno senza fare una piega, tornando felicemente a casa da sola con il pulmino (come i grandi!).
Ovviamente non è stato così per tutti i bimbi ed un paio di pianti successivamente se li è fatti (principalmente quando l’ha accompagnata il papà), ma niente di catastrofico ed ora non vede l’ora di tornare a scuola (c’è stata la famosa half term holiday) 🙂
Tornerò per altri feedback più avanti (intanto anche la mia conoscenza delle filastrocche inglesi ha avuto un’impennata, le sa tutteeeee 😀 )
Ciao, volevo andare anche io a vedere la Southlands di Casalpalocco per mio figlio. Ma partono dal nostro corrispondente scuola materna vero? Non hanno il nido?! Cioè sotto i 3 anni
no, non ce l’hanno il nido lì. conosco molti genitori che hanno i figli grandi alla southlands e che portano i fratellini in età nido alla maisonnette dell’infernetto. io però volevo chiedere a coloro che hanno i figli già grandi lì come si trovano con l’italiano, la grammatica, la matematica (è vero che insegnano in pollici?), la geografia. ecc..? il mio timore è che poi non sappia più scrivere un sms al vicino di casa …
Genny
ciao a tutte! Mio figlio ha due anni e mezzo e fin da piccolissimo è stato a contatto con la lingua inglese, grazie ad una fantastica baby sitter madrelingua (e ovviamente anche un pò di sforzo da parte mia). Ora capisce entrambe le lingue anche se ovviamente parlicchia più in italiano non avendo coetanei con cui giocare in inglese.. Lo mandiamo al nido bilingue “Di manina in manina” di Ostia e devo dire che mi trovo molto bene, il posto è molto bello e le maestre, soprattutto le madrelingua (presenti tutto il giorno, una per classe) sono fantastiche. Mi trovo adesso a iniziare a pensare alle elementari… non vorrei fargli fare ore e ore di pullmann e dunque sto vagliando tutte le possibilità di Roma Sud. Ho sentito voci contrastanti sulla Southland e leggo con interesse l’esperienza di Patsy. Sarei anche curiosa di sapere se qualcuno ha informazione sulla Ostia International School (che da un punto di vista logistico per noi sarebbe comodissima!) Grazie!
Paola
Ciao, io ti posso dare informazioni sulla Little Genius international School mio figlio ha incominciato ad andarci quest’anno frequenta l asilo e la scuola disopne anche delle classi elementari. Io mi sto trovando benissimo, la scuola è bella, la direttrice Ruhma Rinaldi è una persona eccezionale, attenta a tutte le piu piccolo esigenze della scuola e degli student. Ogni attivita è pianificata con grande anticipo e nulla è mai lasciato al caso, c è grande attenzione per tutte le materie e soprattutto per quelle scientifiche, in piu si studia inglese ma anche italiano e l anno scorso la scuola ha di gran lunga superato nelle prove invalsi la media nazionale delle scuole italiane ed è l unica scuola internazionale in tutta italia che fa le prove invalsi. insomma io sono davvero contenta, all’ inizio avevo tantissimi dubbi anche perchè mio figlio fa logopedia e non ero sicura ne della scelta per la scuola internazionale ne di mandarlo alla Little Genius perchè non ero riuscita a trovare nessuno che conoscesse la scuola, l avevo trovata io leggendo dei forum. Ed invece oggi sono contenta della mia scelta, mio figlio è contento inserito in un ambiente stimolante, incomincia già a parlare inglese e canta moltissime canzoncine.. Se puo servirti trovi il sito della scuola su internet ci sono tutte le informazioni anche per le rette e le foto della scuola. Spero di esserti stata d aiuto. Ah la scuola si trova a Vermicino vicino frascati. Ciao Sonia
Grazie mille Sonia, è sempre molto utile sentire esperienze dirette! avevo letto qualcosa anche su questa scuola e sembra interessante. certo, per noi è comunque lontana..incredibile la disparità di scelta tra roma nord e il resto della città! 🙁
Salve a tutti, generalmente non intervengo molto sui social network (o come si chiamano…), ma considerato che per me é stato molto utile (e spesso confortante) leggere i blog di elisabetta e di letizia, vorrei contribuire anch’io. Vivo in zona castelli romani e posso dire di aver un’esperienza diretta e anche indiretta sulle scuole bilingue della zona. Vorrei segnalare una realtà piccola, poco conosciuta, ma assolutamente straordinaria: children’s castle. Il punto di forza? Il bambino é il punto focale attorno cui ruota la scuola; la scuola non é un business per il principal, mrs arji, ma una vocazione! Il maggior difetto … C’é solo la scuola materna! Un caro saluto pamela
Ciao, ho letto che tuo figlio frequenta la little Genius, volevo sapere se a distanza di un anno, sei sempre soddisfatta e magari avere una indicazione sulla retta. mia figlia il prossimo anno inizierebbe le elementari, grazie infinite L
Ops, scusate che refuso! il nido di Ostia è “passo a due”..sono giorni un pò intensi e sono un pò cotta. 🙂 Paola
Cara Elisabetta, ieri mi sono imbattuta in questo post durante una veloce ricerca di informazioni. La sera con più calma ho potuto finalmente addentrarmi nel sito e leggere i tuoi articoli. Ho trovato davvero molte informazioni interessanti. Volevo ringraziarti soprattutto per l’ispirazione: intraprendere percorsi nuovi per il futuro di un bambino può farti sentire sopraffatta..soprattutto se una parte dell’entourage familiare, non avendone esperienza, li precepisce come un inutile capriccio, uno spreco di soldi o un vezzo snob. E’ stato confortante leggerti. Grazie ancora. Paola
Grazie, Paola, per aver speso del tempo a leggermi e, soprattutto, per avermi scritto. In fin dei conti è per questo che tengo un blog: per condividere informazioni, per dare (e ricevere!) ispirazione.
A questo punto non ti resta che iscriverti al blog (se non lo hai già fatto)
Cara Elisabetta, ho avuto modo di leggere il tuo libro e condivido quanto riportato è ben fatto e molto scorrevole, complimenti!
Volevo avere da te, se possibile, alcune informazioni più dettagliate sull’Istituto Marymount su Via Nomentana in particolare sui compiti infrasettimanali assegnati ai bambini della scuola primaria (qual è il tempo medio che richiedono il loro svolgimento?), sulla formazione didattica nella scuola primaria (in quanto mi risulta che sono stati allontanati degli insegnanti nell’anno in corso ma non ne conosco il motivo), se ti risulta che i ragazzi non continuino le scuole secondarie all’interno dell’istituto perchè vi è un grosso gap tra la preparazione alla primaria e la preparazione alla scuola secondaria.
Ti ringrazio per i tuoi preziosi suggerimenti
Raffaella
Cara Raffaella,
non capisco bene quello di cui le persone si lamentano, mi dici che le persone se ne vanno “perché la formazione alla scuola primaria è notevolmente inferiore rispetto a quello della scuola secondaria (tanto che molti non proseguono tutto il percorso scolastico che l’istituto offre”. Se la secondaria è considerata migliore della primaria dovrebbero rimanere, almeno in teoria.
Peraltro in tutte le scuole a fine ciclo c’è una quota di persone che cambiano. Alcuni genitori cambiano per le ragioni più varie: livello di inglese inferiore alle aspettative (pensavano che una scuola bilingue con bambini tutti italiani rendesse una bambino totalmente bilingue senza il minimo sforzo dei genitori), impegno economico (alla lunga è notevole, specie per chi ha più figli), dubbi su una scuola che ti impegna anche alle medie sino alle 16,30 (specie nei casi in cui un figlio faccia sport a livello agonistico), livello di inglese sufficiente a ‘svettare’ sui propri coetanei della scuola pubblica (è la ragione inversa alla prima che ho citato e dipende, ovviamente, dalle aspettative linguistiche dei genitori in termini di risultati) eccc..
L’aspetto più positivo del Marymount è il programma, ben bilanciato tra scuola italiana e introduzione massiccia di lingua inglese (16 ore settimanali alla primaria e 15 alla secondaria di primo grado), tra tradizione e innovazione tencologica.
I limiti sono forse la mancanza di grandi eccellenze tra i docenti, sia pur controbilanciata da una media complessivamente buona degli insegnanti, da una buona organizzazione della scuola in generale, dall’assenza di scioperi e disservizi, dalla sovrabbondanza di docenti e quindi la presenza di possibili supplenti interni alla scuola in mancanza dei titolari.
I compiti alla primaria sono effettivamente eccessivi, specie in relazione al numero di ore trascorse a scuola.
Detto tutto ciò, dal tuo punto di vista la scuola potrebbe essere troppo indietro sull’inglese per tuo figlio. Ci hai pensato? Si troverebbe con bambini che hanno fatto inglese molte meno ore e che lo capiscono ma non lo parlano ancora fluentemente e con un buon accento.
Alla fine la scuola perfetta non esiste, tutto è però trovare l’algoritmo giusto rispetto alle aspettative educative e culturali della famiglia. Più lingua inglese? Più cultura anglosassone? Più italiano? Scuola più tradizionale? Più tempo libero? Più tempo strutturato? Per ogni famiglia c’è un progetto educativo da perseguire e per ogni bambino c’è una miscela più corretta o da correggere strada facendo.
Ciao Elisabetta, prima di tutto complimenti per il tuo sito e per il tuo libro, che ho letto.
Volevo avere alcune indicazioni da te, io ho un bambino di 4 anni che frequenta da quando ha 3 anni una scuola dell’infanzia inglese ma rivolta a bambini italiani , in tutta la scuola ci sono 18 bambini e 4 insegnanti madrelingua che parlano solo in inglese. Il mio bimbo, che sente l’inglese da quando è piccolo per via delle cognate e cuginetti (italo-inglesi) attualmente capisce l’inglese e si rivolge alle sue insegnanti in inglese. A maggio del 2013 mi sono messa in lista d’attesa per il Marymount su Via Nomentata per potergli far frequentare la scuola primaria nel 2016/2017(se me lo prenderanno, cosa che mi auguro!). Quando menziono questa scuola alcune persone cercano di dissuadermi sia per la mole di lavoro che danno ai piccoli, poichè dicono che vengono assegnati compiti infrasettimanali e i bimbi (se fanno delle attività) si trovano a dover fare i compiti dalle 18.00 in poi, sia perchè la formazione alla scuola primaria è notevolmente inferiore rispetto a quello della scuola secondaria (tanto che molti non proseguono tutto il percorso scolastico che l’istituto offre). Mi potresti dire la tua esperienza diretta. Grazie ciao Raffaella